mercoledì 22 settembre 2010

COMUNICATO STAMPA SEGRETERIA CITTADINA PD
Gli SFRATTI per MOROSITA’in Brescia Città
Una delle note conseguenze della crisi occupazionale è l’aumento degli sfratti per morosità, cioè dovuti alla mancanza di denaro per pagare l’affitto, che a Brescia si concentrano particolarmente nel capoluogo cittadino. Ad oggi il fenomeno è quantificato in circa 700 casi di cui oltre il 60% riguardanti famiglie italiane ed il rimanente famiglie straniere.
Si prevede per l’autunno prossimo l’acuirsi del fenomeno a fronte del quale l’edilizia pubblica può fare poco o niente perché vi è una graduatoria aperta di più di 2.000 domande e vi è una cronica carenza di alloggi pubblici Aler e Comune di Brescia: i pochi disponibili saranno vincolati alla milionaria e dissipatoria distruzione delle due torri di San Polo (con circa 180 alloggi cadauna).
Per queste famiglie che non potranno quindi avvalersi della edilizia pubblica si paventa una situazione drammatica a cui una prima risposta è stata suggerita a fine luglio dalla Prefettura di Brescia che coordina il comitato istituzionale aperto alle rappresentanza sindacali degli inquilini: creare UN FONDO DI GARANZIA a sostegno delle famiglie sfrattate per morosità.
La segreteria cittadina del PD è d’accordo a sostenere tale proposta precisandone i contorni e cioè che il FONDO debba avere una dotazione di almeno 2 milioni di euro per il biennio 2010/2011 (periodo ritenuto di maggiore criticità e ipotizzare un beneficio medio per famiglia di 2.500) e che il Comune di Brescia debba stanziarne almeno la metà (circa 1 milione di euro pari al bonus bebè ritirato), che non vi sia discriminazione razziale fra italiani e immigrati extracomunitari, che vi sia trasparenza e regole chiare nell’assegnare i benefici.
La segreteria cittadina del PD ritiene inoltre che per il medio e lungo periodo vada rafforzata la presenza dell’edilizia pubblica sovvenzionata nelle iniziative di programmazione edilizia sul territorio cittadino e che si apra una seria discussione sulle case vuote private che, da una stima ufficiosa, in città risultano circa 4.000 (nel Censimento ufficiale del 2001 erano più di 4.323 di cui 3.320 idonee e disponibili) numero più che sufficiente per far fronte alla dimensione del fenomeno cittadino con interventi convenzionati in mancanza di alternative migliori.
Dobbiamo comunque tutti evitare che situazioni di crisi economica, che si spera contingenti, si traducano in degrado e disperazione. La segreteria del PD seguirà direttamente la situazione degli sfratti e darà vita a tutte le iniziative utili per dare una positiva risposta al problema.

lunedì 16 agosto 2010

Fondo di garanzia anti sfratti a Brescia

BRESCIAOGGI Domenica 25 Luglio 2010 - Irene Panighetti CRONACA, pagina 17
L’INCONTRO. Istituzioni e associazioni condividono la proposta avanzata dalla Prefettura per arginare l’emergenza. Il locatore potrà assicurarsi la regolare percezione del canone di locazione se accetta una riduzione dell’affitto e la sospensione temporanea delle procedure giudiziarie
L’emergenza sfratti non va in vacanza: lo ribadiscono non solo le famiglie di sfrattati e le associazioni che le sostengono riunite nel Comitato Antisfratti, ma anche le istituzioni, che venerdì si sono ritrovate al «Tavolo Sfratti».
Presenti rappresentanti di Prefettura di Brescia, Questura di Brescia, Comune di BresciaProvincia di BresciaCongrega di Brescia, l'Aler di Brescia, I Sindacati degli inquilini bresciani (Sunia, Sicet, Uniat, Unione Inquilini), la A.C.B. Associazione Comuni Bresciani, la UPPI Unione piccoli proprietari immobiliari e la Associazione proprietari immobiliari per «fare il punto sulle iniziative già avviate per contenere i disagi connessi al crescente fenomeno degli sfratti per morosità - si legge nel comunicato diffuso al termine dell’incontro, dal quale è emersa - generale condivisione in ordine alla proposta della Prefettura volta alla creazione, con l’aiuto di diversi enti, di un apposito Fondo Garanzia, per mezzo del quale il locatore potrà assicurarsi la regolare percezione di canoni di locazione a condizione che accetti una riduzione degli stessi ed accordi la temporanea sospensione delle procedure di sfratto».
La Prefettura aggiunge che «hanno convenuto sull’idoneità del progetto anche l’assessorato regionale competente e le fondazioni operanti sul territorio di Brescia», nello specifico Fondazione Asm, Congrega con le fondazioni benefiche che gestisce, e Istituto San Paolo, soggetti che si sono riuniti subito dopo il Tavolo Sfratti e che in qualche settimana devono fare le proprie valutazioni «anche di carattere economico - per poi - ufficializzare il proprio impegno nel senso richiesto».
«È UN PRIMO PASSO, frutto delle mobilitazioni di questi mesi delle famiglie sfrattate - fanno sapere dall’Associazione Diritti per Tutti che, assieme a sfrattati e altre realtà solidali in questi mesi è attiva nella lotta per il diritto alla casa - ma ci riserviamo un giudizio più articolato dopo aver avuto la possibilità di analizzare i termini precisi della proposta. Ricordiamo tuttavia che c’è bisogno di finanziamenti urgenti e straordinari, altrimenti tale proposta rimarrà lettera morta e dopo la tregua di agosto la situazione precipiterà, con centinaia di famiglie che rischiano di finire in mezzo alla strada».
Diritti per Tutti osserva che la situazione è ancora bollente: venerdì mattina per l’ennesima volta è stato bloccato uno sfratto nella via simbolo dell’emergenza bresciana, via Degli Artigiani: la famiglia Boubker (genitori di origine marocchina e bambini di 4 mesi e 2 anni) aveva il quarto accesso dell’ufficiale giudiziario, ma la mobilitazione ha ottenuto un rinvio ad ottobre, quando però la situazione dovrebbe essere migliore per i Boubker, che sono in buona posizione nella graduatoria Aler e con il padre che ha trovato un lavoro part-time.
NELLE CASE della stessa via, che appartengono ad una grande proprietà (famiglia Gnutti -Di Mezza), martedì ci saranno altri accessi dell’ufficiale giudiziario con l’intervento di Diritti per Tutti, mentre sempre martedì altri blocchi di sfratti verranno messi in atto a Calvisano e Castenedolo. «Ribadiamo il principio da casa a casa e non da casa a strada - ripetono dall’associazione - non accetteremo mai che finiscano senza un tetto famiglie in condizione di morosità incolpevole e dove spesso sono presenti bambini piccoli».
Oltre alle azioni infine i militanti tornano a mettere in campo le loro richieste alle istituzioni «affinché diano un reale e urgente sostegno al reddito a tutte quelle persone che sono rimaste senza lavoro a causa della crisi».